Marco Zamparella: “Difficile programmare la stagione. Roster completo e pronto con gli innesti di Senni e Totò aspettando Pirazzi.”

Con Marco Zamparella, DS dell’Amore&Vita, tra problemi di programmazione, nuovo roster e sul futuro del nostro movimento.

 

                         Marco Zamparella

 

Il 2020 è stata una stagione molto complessa per il ciclismo professionistico che tuttavia è riuscito ad comprimere nel giro di pochi mesi i più importanti appuntamenti del calendario World Tour; una capacità di ridurre al minimo tutti i rischi legati al contagio da Covid – 19 sorprendente con l’istituzione della cosiddetta “bolla”.

Ma quali sono state le ripercussioni per quei team che vivono e fanno programmazione nelle piccole corse del calendario internazionale? A darci qualche risposta è stato Marco Zamparella, direttore sportivo dell’Amore&Vita con il quale ripercorriamo le tappe che l’hanno portato in ammiraglia.

ZAMPATA D’AUTORE. Marco Zamparella nasce l’1 ottobre 1987 in un piccolo comune della provincia di Pisa San Miniato; una carriera che l’ha visto spesso impegnato in formazioni Continental del nostro paese e che nel suo palmares, oltre alle due vittorie nell’edizione 2016 della Vuelta al Táchira en Bicicleta 🇻🇪, può vantare la vittoria del Memorial Marco Pantani 🇮🇹 (1.1) del 2017 davanti ad atleti del calibro di Diego Ulissi 🇮🇹, Egan Bernal 🇨🇴 e Mattia Cattaneo 🇮🇹. “Mi sarei aspettato – rivela Marco – una chiamata da parte di qualche team Professional. Avevo fatto una bella stagione e alla fine mi sono ritrovato a sposare un progetto belga – algerino e firmai un contratto con la Sovac – Natura 4 Ever.”

DALLA BICI ALL’AMMIRAGLIA. Lo “sliding doors” della carriera di Marco si consuma nel momento in cui la Sovac chiude i battenti; un elemento assolutamente imprevedibile che può cambiare la vita di una persona. “La stagione 2018 scivola velocemente e a fine annata contatto Christian Fanini per proporre un ragazzo; Christian era più interessato a capire quali fossero le mie intenzioni ma capì fina da subito che il mio interesse a riprendere l’attività era quasi del tutto svanita. Christian, quindi, mi propose di salire in ammiraglia e ho accettato la sua proposta”.

PROGRAMMAZIONE. “La stagione 2020 è stata davvero difficile e siamo stati sorpresi dalla pandemia che ha bloccato praticamente l’intero pianeta. L’inizio della nuova stagione 2021 non promette benissimo! Per una formazione Continental come noi diventa sempre più difficile programmare; di solito abbiamo sempre cercato di partecipare a corse .1 o HC. ma queste corse, adesso, sono diventate appetibili anche per le formazioni World Tour che non esitano ad iscriversi quando altre corse purtroppo vengo annullate o spostate a data da destinarsi. Il rammarico è ancora più grande per noi che dovevamo esordire nella Vuelta a San Juan Internacional, una corsa 2.PRO di grande livello”. 

AMORE&VITA 2021. In previsione della nuova stagione la formazione di Fanini ha arricchito il suo roster con gli ingaggi di Manuel Senni e l’ultimo innesto, concretizzato proprio in questi giorni, di Paolo Totò“Senni e Totò vanno ad affiancarsi ai nostri Marco Tizza e Davide Appollonio; se Paolo, Marco e Davide hanno già dimostrato quell’adattamento giusto per questa categoria, su Manuel dobbiamo lavorare di più. Non è facile per nessuno ripartire e figuriamoci per lui che comunque ha avuto esperienze importanti.”

STEFANO PIRAZZI. A maggio si unirà al team il ciclista di Alatri: “Stefano lo conosciamo tutti e la politica dei Fanini è quella di dare una seconda possibilità a chi in passato ha avuto qualche problema e ha pagato, pienamente, i propri errori.”

CICLISMO AZZURRO. Anche su questo argomento Marco ha le idee chiare: “Antonio Tiberi e Giovanni Aleotti potranno crescere bene nei loro rispettivi team che rappresentano il top del ciclismo mondiale; a me piace tantissimo Samuele Zoccarato della Bardiani ma il nostro giovane più maturo e pronto è Andrea Bagioli della Deceuninck – Quick Step; al primo anno da professionista ha già vinto ed ha esordito alla Vuelta.”

GENERAZIONE DI FENOMENI. A pochi giorni dal mondiale di ciclocross di Ostenda non poteva mancare una riflessione sul ciclismo dei nostri giorni “Van der Poel e Van Aert stanno monopolizzando la disciplina da anni e anche su strada hanno fatto vedere di che pasta sono fatti con le vittorie in classiche monumento come il Giro delle Fiandre e Milano – Sanremo. Non dimentichiamo cosa è riuscito a fare Tadej Pogacar al Tour de France o Remco Evenepoel. Dobbiamo, comunque, darci del tempo per emettere delle sentenze; sicuramente, per me, una crescita più graduale e costante, come ha avuto il nostro Vincenzo Nibali, riesce a darmi più garanzie.”

 

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